Emergono sempre nuove rivelazioni dal caso legale tra Epic e Google, questa volta coinvolgendo Netflix. Secondo i documenti trapelati dalla causa, Google avrebbe offerto contratti speciali ai grandi nomi, riducendo la percentuale di ricavi trattenuti dalle transazioni fatte all’interno delle applicazioni. Nel 2017, ad esempio, Netflix avrebbe ottenuto una riduzione al 10% dei ricavi trattenuti da Google, invece del 30% canonico. Tuttavia, questa offerta non ha più senso per Netflix, che ora indirizza gli utenti sul suo sito per evitare di dividere i ricavi con Google. Il tutto è emerso da una deposizione di Paul Perryman durante la causa, resa pubblica da The Verge.
Inoltre, a un certo punto, Google avrebbe fatto un’offerta specifica a Netflix per passare a Google Play Billing (GPB), con una percentuale di ricavi trattenuti ancora più bassa, facendone anche un partner nel programma LRAP++. Tuttavia, Netflix avrebbe dichiarato di non essere profittevole nemmeno appoggiandosi al 10% invece del 30%. Infine, si è scoperto che anche Apple avrebbe offerto a Netflix un contratto speciale con il 15% di ricavi, la metà di quello che chiede alle altre piattaforme.
Google ha commentato la situazione affermando che è prassi offrire contratti di revenue share diversi in base al contesto e alle esigenze degli sviluppatori. Tuttavia, queste rivelazioni hanno sicuramente dell’incredibile, aprendo uno squarcio sul mondo poco trasparente del trattamento speciale riservato alle grandi piattaforme.