In un’intrigante vicenda che ha dell’incredibile, l’avvento delle tecnologie di intelligenza artificiale sta rivoluzionando il panorama creativo, suscitando vivaci dibattiti. Un recente caso riguarda l’ufficio del Copyright degli Stati Uniti (USCO), che ha concesso i diritti d’autore a un’opera generata da ChatGPT, un potente algoritmo. Dietro all’opera c’è Elisa Shupe, una soldatessa in pensione di 60 anni che ha utilizzato il chatbot per comporre un romanzo. Nonostante l’USCO abbia trovato una soluzione di compromesso, creando una nuova forma di copyright, il dibattito sull’autenticità dell’atto creativo e sul ruolo delle intelligenze artificiali rimane acceso. Questo caso potrebbe cambiare per sempre la storia del diritto d’autore, aprendo la strada a nuove soluzioni in un futuro dominato dalle IA.
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