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La connessione sorprendente tra prestigiatori e scienziati: una mente più simile di quanto si creda

Gli illusionisti si distinguono dagli altri artisti, come comici o pittori, attraverso una caratteristica unica. Uno studio condotto dallo psicologo evolutivo Gil Greengross presso l’Università di Aberystwyth in Galles ha rivelato che, a differenza degli altri artisti, i cosiddetti prestigiatori mostrano una minore propensione a sviluppare psicosi e tratti associati alla schizofrenia.

Questo li rende meno inclini al pensiero magico rispetto, ad esempio, a musicisti o poeti, avvicinandoli di più a matematici o scienziati nel loro approccio alla carriera. La correlazione tra creatività e malattia mentale è un argomento ben noto nella storia e supportato da numerosi studi scientifici. Eppure, gli illusionisti sembrano costituire una strana eccezione a questa regola.

Nonostante siano esecutori creativi, gli illusionisti non sembrano essere particolarmente suscettibili ai tratti psicotici, a differenza di comici o pittori. Lo studio online condotto da Greengross ha coinvolto 195 illusionisti, confrontando la loro salute mentale auto-dichiarata, creatività e originalità con quelle di 233 individui della popolazione generale e dati pregressi su altri gruppi artistici.

I risultati dello studio suggeriscono che la relazione tra creatività e psicotismo è più complessa di quanto si pensasse, e che non tutti i creativi sono simili o usano la stessa forma mentale. Ad esempio, gli illusionisti hanno ottenuto punteggi più bassi in termini di disorganizzazione cognitiva e non conformità impulsiva rispetto al campione generale e ad altri gruppi artistici. Questo potrebbe essere attribuibile al fatto che i trucchi di magia richiedono prove precise, focalizzazione, attenzione ai dettagli, compostezza e disciplina, tutte competenze che possono essere influenzate negativamente da ansia sociale, scarsa concentrazione o basso autocontrollo, tratti psicotici precedentemente menzionati.

Curiosamente, la maggior parte degli illusionisti analizzati nello studio non differiva significativamente dalla popolazione generale per quanto riguarda “esperienze insolite”, come allucinazioni o pensiero magico, suggerendo che la maggioranza di loro non crede di compiere vere magie. Ciò nonostante, gli illusionisti che hanno riportato un’alta originalità nelle loro esibizioni tendevano ad avere esperienze più insolite. In conclusione, lo studio di Greengross e colleghi suggerisce che il profilo di ‘schizotipia’ di un illusionista è più simile a quello di matematici e scienziati.

Sebbene questo confronto possa sembrare fantasioso, studi precedenti hanno dimostrato che anche scienziati biologici e fisici ottengono punteggi più bassi rispetto a artisti visivi e musicisti in termini di ‘esperienze insolite’ e ‘disorganizzazione’ cognitiva. Sia gli illusionisti che gli scienziati si basano sull’immaginazione e la creatività, unite a ordine, perseveranza e pratica scrupolosa per essere il più accurati possibile, il che sembrerebbe aiutarli ad essere anche più mentalmente stabili.

D'Orazi Dario
D'Orazi Dariohttps://it-it.facebook.com/darioita
Editore e Giornalista mi occupo di tutto quello che fa parte della tecnologia, automobili e curiosità. Laureato sono sempre stato appassionato alla scrittura e amo il mondo del giornalismo.
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