Benvenuti ad una nuova edizione di #Gamersdigest, un riassunto delle principali notizie della settimana nel mondo dei videogiochi! Si avvicina un possibile sciopero nell’industria videoludica, una situazione che sembrava impensabile fino a pochi anni fa. Attualmente, il sindacato SAG-AFTRA sta negoziando con varie compagnie di videogiochi sulle regole e le modalità di sciopero per gli attori e i doppiatori, al fine di far valere le loro richieste in termini di retribuzione, orari di lavoro e tutele contrattuali. L’uso sempre più diffuso di algoritmi di intelligenza artificiale, che potrebbero sostituire gli attori umani, sta creando incertezza e preoccupazione tra i lavoratori del settore. Le negoziazioni sono in corso con numerose aziende, comprese Activision Productions Inc, Disney Character Voices Inc. e WB Games Inc. Tuttavia, non è ancora certo se ci sarà effettivamente uno sciopero, dipenderà dall’esito delle negoziazioni. Nel frattempo, la condizione di lavoro dei sviluppatori di giochi rimane problematica, con lunghe ore di lavoro e retribuzioni spesso inadeguate. IGN ha recentemente pubblicato i risultati di un sondaggio condotto dall’IATSE, che evidenzia una mancanza di sicurezza sul futuro e una situazione in cui molti sviluppatori non hanno alcun potere contrattuale per difendere le proprie priorità. Il gioco Skull & Bones sembra essere un progetto problematico, con il terzo direttore creativo che ha recentemente lasciato lo studio. I dipendenti hanno deciso di organizzare una votazione per costituire un sindacato interno, al fine di affrontare le problematiche di cattiva gestione dell’azienda. Infine, il CEO di EA, Andrew Wilson, ha condiviso la sua visione aziendale per il futuro, sostenendo che l’azienda punterà sul consolidamento delle sue grandi IP esistenti, creando universi mediatici espansi simili a quelli di Marvel e Star Wars. Wilson ritiene che questi universi interattivi possono essere sfruttati in modo continuo senza dover interrompere la produzione. Prevede che le grandi IP di EA potranno essere sfruttate per i prossimi 30 anni.