Sony prova a digerire ma non riesce ad assimilare l’acquisizione di Activision-Blizzard-King

Durante il 2023 si è assistito a uno degli scontri più clamorosi della storia dei videogiochi: la lotta tra Sony e Microsoft per l’acquisizione del collettivo di aziende formato da Activision-Blizzard-King. Nonostante il verdetto favorevole a Microsoft nel processo, Sony non è soddisfatta di questo risultato, secondo quanto dichiarato dalla stessa Microsoft.

Sony e PlayStation hanno dominato le generazioni di console precedenti, in particolare con PlayStation 2 e PlayStation 4, che hanno dominato le vendite e il numero di titoli commercializzati. Tuttavia, il successo di Sony ha portato a un atteggiamento di presunzione, permettendo a Microsoft di guadagnare terreno con il Game Pass e le acquisizioni di ZeniMax e Activision-Blizzard-King.

La controversia sull’acquisto di Activision-Blizzard-King ha causato un calo di credibilità per Sony, che ha anche suscitato l’indignazione di molti studi interni. Inoltre, la compagnia ha subito critiche per la produzione di giochi come servizio (GaaS).

Microsoft accusa Sony di opporsi ancora all’acquisizione nonostante l’accordo per garantire l’arrivo di Call of Duty sulle console PlayStation per 10 anni. Microsoft afferma che Sony ha fornito documenti selettivi e di parte alla FTC, sostenendo il diritto di richiedere spiegazioni e prove sulle lamentele di Sony. Microsoft ha anche evidenziato che l’accordo per Call of Duty è più vantaggioso per Sony rispetto a quello precedente con Activision indipendente.