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Spotify tradisce i giovani artisti: le promesse non mantenute e le conseguenze devastanti

Nelle settimane precedenti è stato discusso il cambiamento proposto da Spotify sulle royalty, che attualmente vengono pagate agli artisti in base al numero di riproduzioni delle loro canzoni sulla piattaforma. Questa decisione ha destato preoccupazione, poiché si è compreso fin da subito che avrebbe penalizzato i piccoli creatori, già in difficoltà. Sembrerebbe che questa scelta si realizzerà nel prossimo futuro e avrà un impatto significativo su coloro che sono attivi su Spotify.

Essenzialmente, da ora in poi, un musicista indipendente dovrà raggiungere centinaia, se non migliaia di riproduzioni ogni mese per ottenere un guadagno significativo. Alcuni artisti riescono a ottenere questo risultato, ma non tutti, e questo nuovo sistema favorirà i grandi artisti e l’azienda stessa a discapito dei piccoli creatori.

L’annuncio di questo cambiamento è ora realtà e sarà ancora più pesante del previsto: infatti tutte le canzoni che non raggiungeranno almeno 1000 riproduzioni all’anno non verranno monetizzate. Questo influenzerà la creatività dei piccoli artisti e porterà a una limitazione nei testi e nei generi delle canzoni. Questa decisione favorirà solo chi ha già un nome affermato all’interno della piattaforma.

In conclusione, la scelta di Spotify solleva seri dubbi sul suo impegno nei confronti dei piccoli creatori e sembra favorire solo coloro che sono già affermati. Ciò rischia di limitare la libertà creativa e le opportunità dei nuovi talenti, un vero e proprio scempio nell’industria musicale contemporanea.

D'Orazi Dario
D'Orazi Dariohttps://it-it.facebook.com/darioita
Editore e Giornalista mi occupo di tutto quello che fa parte della tecnologia, automobili e curiosità. Laureato sono sempre stato appassionato alla scrittura e amo il mondo del giornalismo.
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