Le Telecomunicazioni italiane sono in una crisi inaccettabile e questo mette a rischio 20mila posti di lavoro. Questo è stato il focus della recente manifestazione nazionale dello sciopero del comparto delle TLC che ha registrato punte di adesione dell’80% e sulla quale serve intervenire anche alla luce della necessaria transizione digitale che il Paese ha di fronte. I sindacati hanno rilanciato sulla necessità di una politica industriale che difenda il settore, in particolare denunciando la deriva di un settore strategico che occupa oltre 120mila persone e rischia di avere enormi conseguenze sul piano occupazionale per il sistema Paese.
Il quadro che ha portato alla mobilitazione è il frutto di politiche aziendali sbagliate e dell’assenza delle istituzioni che non hanno esercitato un ruolo regolatorio per lasciarlo al mercato. Ne è nata una situazione preoccupante nella quale si riscontrano risultati economici in picchiata, con conseguente dimezzamento della forza lavoro dei maggiori gestori nell’ultimo decennio, e tagli nella contrattazione aziendale.
I sindacati hanno sottolineato la preoccupante situazione di TIM che presenta più di 20 miliardi di debiti e sta veleggiando verso la definitiva rinuncia all’unicità dell’azienda. In questa situazione, si tratta di rimettere il settore al centro della transizione digitale del Paese , evitando la separazione delle infrastrutture di rete dai servizi, la riduzione ulteriore del settore, e stabilità contratti di riferimento.
Secondo i sindacati, sono a rischio oltre 20mila posti di lavoro diretti nel solo perimetro delle Telco, ma la situazione avrebbe degli effetti nell’intero sistema degli appalti del settore.
Organizzazioni come Asstel condividono le preoccupazioni sui problemi infrastrutturali del settore e la complessiva sostenibilità occupazionale, inoltre sostengono la necessità di una nuova politica industriale per la filiera che sostenga anche i periodici e significativi piani di investimento necessari ad offrire servizi innovativi e di qualità ai clienti. Il 2022 sarà un anno cruciale per il settore delle TLC e serve una soluzione di medio/lungo periodo per contribuire alla competitività del settore e per favorire la transizione digitale del Paese.