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Coinbase incriminato dalla SEC degli Stati Uniti: le implicazioni per il mercato delle criptovalute

La Securities and Exchange Commission (SEC), organizzazione di regolamentazione finanziaria di Washington, ha intentato una causa legale contro l’exchange di criptovalute Binance. Poco dopo, nella giornata del 6 giugno, anche Coinbase è stato denunciato dalla stessa SEC. La documentazione processuale del caso, depositata presso la corte del Distretto Sud di New York, vede seduti al banco degli imputati sia Coinbase che la sua azienda-madre CGI. Entrambe sono accusate di non aver rispettato la legislazione vigente sui titoli azionari americani e di aver agito come dei broker non registrati per le principali piattaforme di trading di criptovalute.

Tra i prodotti “incriminati” dalla SEC ci sono Coinbase Prime, Coinbase Wallet e altri servizi della stessa azienda, tra i quali quello che permette ai possessori di un wallet di effettuare guadagni passivi partecipando alla blockchain proof-of-stake di alcune criptovalute. Anche la Alabama Securities Commission si è scagliata contro Coinbase con le stesse accuse già utilizzate dalla SEC. L’agenzia dell’Alabama ha spiegato che la sua azione è stata presa in concerto con diversi altri Stati, tra cui California, Illinois, Kentucky, Maryland, New Jersey, South Carolina, Vermont, Washington e Wisconsin.

Coinbase avrà 28 giorni per rispondere alle accuse mosse sia dalla SEC che dalla Alabama Securities Commission, al termine dei quali le due agenzie (o una sola delle due) potrebbero chiedere all’azienda di interrompere le proprie operazioni a livello federale o in alcuni Stati.

Il consulente legale di Coinbase, Paul Grewal, ha commentato la vicenda legale ai microfoni di The Verge, spiegando che “la SEC fa affidamento su un approccio che si basa unicamente sull’applicazione della legge, anche in assenza di chiare regole per gli asset digitali, le quali stanno danneggiando la competitività dell’economia americana e compagnie come Coinbase, che hanno dimostrato il loro impegno a seguire la legge. La soluzione è una legislazione che permetta delle regole giuste, trasparenti ed eque”.

Melany Alteri
Melany Alteri
Sono una giovane e appassionata giornalista di 22 anni che lavora per il rinomato sito di tecnologia "Tecnoandroid.it". Nata e cresciuta a Roma, Italia, ho sviluppato un grande interesse per la tecnologia e i dispositivi elettronici fin dalla tenera età. Sono esperta soprattutto di telefonia e operatori telefonici.
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