Secoli or sono, gli scienziati dell’epoca si trovavano ad affrontare una sfida: come pesare il pianeta senza le tecnologie moderne che abbiamo oggi? Solo nel 1798 Henry Cavendish e il geologo reverendo John Michell riuscirono nell’impresa. Tutto ciò fu possibile grazie alla legge universale della gravitazione, proposta da Newton alla fine del 1600, che afferma che ogni particella attrae ogni altra particella nell’universo con una forza determinata dalle loro masse e dalla distanza tra i loro centri.
In poche parole, conoscendo la massa di uno degli oggetti e tutte le altre informazioni dell’equazione, è possibile calcolare la massa del secondo oggetto. Questo risultato sarebbe stato estremamente utile per gli astronomi, in quanto avrebbe permesso di calcolare la massa e la densità di altri oggetti nel Sistema Solare. Nel 1772, la Royal Society istituì il “Comitato di attrazione” proprio con l’obiettivo di comprendere questi dati.
Tuttavia, calcolare la massa della Terra era impossibile senza un altro dato fondamentale: la forza gravitazionale esercitata dal nostro pianeta. Cavendish riuscì a risolvere questa problematica utilizzando due sfere metalliche disposte in una configurazione semplice. Misurando la forza tra le due sfere, separate da una distanza nota, è stato possibile calcolare la forza gravitazionale della Terra esercitata sulla sfera più piccola. A questo punto, conoscendo anche la densità delle sfere, fu possibile determinare la massa della Terra.
Il risultato ottenuto è che la massa della Terra è di 5.974.000.000.000.000.000.000.000 chilogrammi, una cifra che continua a variare nel corso del tempo.
