La Commissione Europea ha preso di mira Google chiedendo al colosso del web di cedere obbligatoriamente parte dei suoi servizi pubblicitari al fine di risolvere problemi di concorrenza. L’ordinanza arriva dopo un’indagine avviata nel 2021, che ha portato all’accusa di violazione di alcune norme dell’Unione Europea. In particolare, gli organi sovrannazionali di Bruxelles contestano a Google di aver favorito i propri servizi display, come banner e video, a discapito dei concorrenti, inserzionisti ed editori online.
Google ha subito reagito alle accuse, con il vicepresidente dei servizi pubblicitari che ha rigettato il punto di vista della Commissione Europea. Secondo Google, i loro strumenti di tecnologia pubblicitaria aiutano i siti web e le app a finanziare i propri contenuti e aiutano le aziende di tutte le dimensioni a raggiungere in modo efficace nuovi clienti. Tuttavia, la situazione è ancora in evoluzione, e Google dovrà rispondere alle accuse della Commissione Europea.
Inoltre, la giornata di ieri ha visto Google rinviare il lancio del chatbot Bard in Europa, con la società che ha fatto chiarezza sulla vicenda proprio oggi. Poche settimane fa, Google aveva aggiornato Bard per renderlo ancora più preciso. La situazione del gigante del web è quindi in continuo movimento, in attesa di ulteriori sviluppi.