Secondo quanto riportato da Bloomberg, Apple ha deciso di ritirare ben 100.000 iPhone usati tramite un sistema di permuta, in cui gli utenti possono ottenere un credito per l’acquisto di un nuovo dispositivo. Tuttavia, anziché riciclarli o venderli sul mercato dell’usato, sembra che molti di questi iPhone siano stati dirottati da alcuni dipendenti e inviati in Cina per essere venduti illegalmente.
La società di Cupertino ha intentato una causa legale contro l’appaltatore responsabile del riciclo, ma sembra che Apple abbia deciso di abbandonare la causa. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che l’azienda preferisce tenere nascosta la pratica di rottamare i vecchi dispositivi anziché riciclarli, andando contro le proprie politiche ambientaliste.
Secondo Bloomberg, Apple ha inviato più di mezzo milione di dispositivi a un’azienda esterna incaricata della distruzione, anziché del riciclo, e quasi 100.000 iPhone ancora funzionanti sono stati dirottati in Cina e rivenduti. Questo contrasta con gli obiettivi dichiarati da Apple di diventare carbon neutral entro il 2030, e solleva dubbi sulla reale sostenibilità delle pratiche dell’azienda.
Nonostante i miglioramenti nei programmi di riciclo e l’introduzione di Daisy, un robot che smonta gli iPhone in modo efficiente, sembra che Apple debba affrontare delle critiche sul suo approccio al riciclo dei dispositivi usati. Resta da vedere se l’azienda deciderà di rivedere le proprie politiche o se continuerà a privilegiare la vendita di nuovi prodotti anziché la riparazione e il riciclo.