La scelta di Alfa Romeo di ribattezzare il suo nuovo SUV da Milano a Junior, dopo le polemiche politiche italiane, ha suscitato grande interesse. Il ministro Urso aveva esposto che un veicolo chiamato Milano non avrebbe dovuto essere prodotto in Polonia, violando la legge sull’Italian Sounding. Pertanto, la casa automobilistica ha optato per cambiare il nome del veicolo poco prima del lancio ufficiale.
In un’intervista con Autocar, il CEO di Alfa Romeo, Jean-Philippe Imparato, ha dichiarato che la decisione di cambiare il nome della Milano è stata presa per evitare controversie politiche, nonostante un parere legale affermasse che il nome non violasse la legge. Imparato ha sottolineato che la scelta del nome era stata pianificata da tempo e che il modello sarebbe stato prodotto in Polonia insieme ad altri veicoli. Anche se Alfa Romeo ha sofferto di perdite prima dell’unione con Stellantis, ora l’azienda è in attivo.
Imparato ha esortato i politici europei a concentrarsi sulla tutela dei posti di lavoro nel settore automobilistico anziché sui nomi dei veicoli, considerando la concorrenza proveniente dalla Cina. In Europa, 12 milioni di persone sono impiegate nell’industria automobilistica, quindi la riduzione della quota di mercato di un’azienda potrebbe significare la chiusura di stabilimenti e impatti negativi a cascata.
