L’Unione Europea ha recentemente espresso il suo parere sulle intelligenze artificiali, promuovendo regole più restrittive e severe. Il 2023 rappresenta l’anno delle intelligenze artificiali, una tecnologia sempre più discussa sia in ambito politico che mediatico. Proprio per questo, l’Unione Europea ha tenuto diverse assemblee per analizzare l’utilizzo e l’impatto delle intelligenze artificiali.
Nonostante le potenzialità positive, le intelligenze artificiali non sono sempre ben viste, soprattutto da chi non è esperto di informatica. Per tale motivo, i governi europei e l’Unione Europea stanno lavorando a regolamentazioni più rigide per controllare l’impatto di questa tecnologia nel futuro dell’umanità.
È diventato essenziale stabilire regole chiare per le intelligenze artificiali, vista la loro sempre maggiore diffusione nella vita di tutti i giorni, nei settori dell’istruzione, del lavoro e dell’informatica. Inoltre, l’Unione Europea sta affrontando la crescente richiesta di regolamentazione delle intelligenze artificiali da parte di associazioni di creativi e artisti, preoccupati per l’impatto di queste tecnologie sulla creatività umana.
Se il cosiddetto AI Act verrà approvato e applicato in tutti i paesi dell’Unione Europea, chi crea contenuti tramite intelligenza artificiale dovrà rispettare regole più severe, al fine di evitare reati come truffe, furti d’identità e violazioni di copyright. In tal modo, si mira a garantire una maggiore trasparenza nel processo di sviluppo delle intelligenze artificiali e a prevenire potenziali abusi.