Il Consumer Electronic Show, conosciuto anche come CES, rappresenta la principale fiera mondiale dell’elettronica di consumo. È l’occasione in cui le grandi aziende tecnologiche presentano al pubblico progetti innovativi e di grande impatto. Tra questi, spicca la collaborazione incredibile tra Honda e Sony, che ha portato alla creazione del nuovo veicolo AFEELA.
L’auto, chiamata AFEELA, sembra essere il risultato di una collaborazione visionaria e audace. Con uno schermo interno che occupa l’intero cruscotto e un design esterno che ricorda KITT di Supercar, l’auto sembra essere uscita da un mondo di fantascienza. Il sito web dedicato al progetto offre descrizioni suggestive, parlando di “energia ad intelligenze senza pari, memoria, comunicazione, protezione ed ispirazione” e di uno “stato di silenzio che permette di essere pienamente presente in ogni momento, eliminando ogni distrazione e migliorando l’esperienza”.
La collaborazione con Microsoft per integrare OpenAI come “agente personale conversazionale” aggiunge un ulteriore elemento futuristico all’auto. Ma le sorprese non finiscono qui. Il gigantesco schermo all’interno dell’auto non mostra solo informazioni di base, ma permette anche la proiezione in realtà aumentata di giganteschi Kaiju sul percorso di guida. Un’idea così folle da sembrare presa dalla tradizione giapponese dei Kaiju.
Per completare il quadro, l’auto può essere guidata tramite un DualSense, lo stesso controller utilizzato per la PlayStation. Il presidente di Honda, Izumi Kawanishi, ha dimostrato questa funzionalità guidando l’auto con un DualSense durante il CES. Inoltre, Sony sta discutendo una collaborazione con Polyphony Digital, la casa di sviluppo della serie Gran Turismo, per “unire finalmente l’esperienza virtuale e quella del mondo reale.”
In sintesi, Honda e Sony hanno creato l’equivalente automobilistico della citazione di Jurassic Park: “I vostri scienziati erano così preoccupati di poterlo fare, che non hanno pensato se lo dovevano fare.” Un’auto fuori dall’immaginazione, che sfida i limiti della tecnologia e dell’immaginazione.
