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Futur#Lab esplora il futuro del 5G e le normative elettromagnetiche: l’ultimo studio rivela sorprendenti scoperte!

Il 31 maggio 2023, l’Istituto per la Competitività (I-Com) ha presentato uno studio sullo stato dello sviluppo delle reti 5G in Italia e nel resto del mondo, nonché sulla percezione dei rischi relativi all’utilizzo della tecnologia da parte dei cittadini. In collaborazione con Bytek, I-Com ha condotto un’indagine sui timori relativi al 5G manifestati dai cittadini di cinque paesi: Italia, Stati Uniti, Francia, Germania e Spagna. Il rapporto ha evidenziato che le ricerche sul 5G correlate a un sentimento di paura sono in riduzione, se si escludono quelle effettuate durante la crisi pandemica. In particolare, in Italia, la percentuale di ricerche di questo tipo è passata dall’13% del totale nel 2020 al 2,8% del 2022, attestandosi su numeri marginali.
La ricerca ha anche analizzato l’attenzione data all’installazione delle antenne e ai limiti elettromagnetici, rivelando una minore attenzione per entrambi gli argomenti. L’unico tema non impattato dalla crisi pandemica risulta essere quello dei limiti elettromagnetici, escludendo gli Stati Uniti, ma che in ogni caso non sembra interessare particolarmente le ricerche italiane.
Il rapporto internazionale pubblicato da EY nel febbraio 2022 ha invece evidenziato che il 17% delle imprese sta già investendo sul 5G, mentre il 56% sta programmando un investimento nei successivi 3 anni.
Sebbene la trasformazione tecnologica delle telecomunicazioni rappresenti un fattore chiave per l’innovazione e per la competitività delle aziende, l’Italia resta l’unico dei grandi paesi comunitari a non aver alzato i limiti dell’esposizione ai campi elettromagnetici, mancando di adeguarsi agli standard consigliati dall’ICNIRP.
Infatti, mentre le linee guida internazionali fissano un valore limite di 61 Volt per metro, pari a circa 10 Watt per metro quadrato, nel Paese sono attualmente in vigore limiti più stringenti, con un valore mediato su 24 ore pari a 6 Volt per metro.
Un recente studio presentato da ASSTEL stima che i limiti attualmente imposti alle emissioni elettromagnetiche si traducono in extra costi di circa 4 miliardi di euro. In questo contesto, I-Com ha sottolineato la necessità di rivedere la disciplina sull’esposizione elettromagnetica per favorire lo sviluppo delle reti 5G e per consentire alle aziende italiane di accedere più rapidamente alla connettività 5G e ai relativi servizi abilitati dalla stessa.
Il nuovo report dell’Istituto per la Competitività evidenzia come l’innalzamento dei limiti alle emissioni elettromagnetiche potrebbe porre un freno al proliferare di impianti, riducendo di conseguenza l’impatto ambientale dovuto al maggior consumo di energia, di suolo e di materiali imposto dalla disciplina al momento in vigore.
Lo studio “Il 5G e la percezione dei rischi presso i cittadini” è stato presentato a Roma, alla seconda tavola rotonda del 2023 di Futur#Lab, alla quale hanno partecipato oltre al Presidente I-Com Stefano da Empoli e al Direttore External Affairs and Sustainability di WINDTRE Roberto Basso, anche senior business advisor di Join Group Enrico Barsotti e la Vicepresidente I-Com Silvia Compagnucci, che hanno illustrato la ricerca.

Melany Alteri
Melany Alteri
Sono una giovane e appassionata giornalista di 22 anni che lavora per il rinomato sito di tecnologia "Tecnoandroid.it". Nata e cresciuta a Roma, Italia, ho sviluppato un grande interesse per la tecnologia e i dispositivi elettronici fin dalla tenera età. Sono esperta soprattutto di telefonia e operatori telefonici.
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